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arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Aspirazioni

La bella di Osilo

Marcello Cossu

p. 83
Morte al Marchese!! >> a cui fecero eco tutti gli altri: in un momento l'immane Feudatario si vide serrato da una folla numerosa di popolo con armi brandite, che sta  lì lì per piombargli sopra. Egli freme di dispetto e d'ira -  da di piglio alla spada e facendola roteare s'ostina a sospendere la triste sua fine... Sta per darsi vinto – allorchè un giovine cavaliere, aprendosi un varco in quel cerchio di ferro, reprime la folla e ogni barbaro procedere con siffatte parole: - Frenate, o Sardi, l'ira vostra, non vogliate più oltre così vilmente contaminarvi di sangue. - Risparmiate questa vittima, e badate a vendicarvi in miglior modo delle ingiurie ricevute.

aspirazioni

p. 166
Il giovane Ciro, ardimentoso guerriero, era stato appunto prescelto da quest'ultimo per siffatta spedizione. Pertanto egli veniva in Osilo a preparare gli animi del popolo, che sapeva insofferenti del giogo del marchese Lupo, e a prendere consiglio coi Maggiori ed Anziani del paese.

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Lanusei, Tipografia Sociale, 1885

Ritedda di Baricau

Marcello Cossu

pp. 117-118
Dopo la dispatta di Novara fino al 1859, la storia d'Italia si può compendiare in una serie di dolorose vicende, interrotte da qualche lampo di speranza. Alle prigioni, ai patiboli, ai sequestri, alle perquisizioni, alle gravezze d'assedio, e persino alla pena del bastone, le popolazioni soggiogate dallo straniero opponevano lo scudo della resistenza passiva e il fermo proposito di non scendere a nessuna transazione. Nonostante, il Piemonte proseguiva l'opera rigeneratrice delle riforme. Ma per guadagnarsi la simpatia e l'estimazione d'Europa, era d' uopo di qualche avvenimento straordinario che gli offrisse opportunità di fa bella prova di sè e rendere servigi meritevoli di ricompensa e di contraccambio. Ed ecco 15 mila uomini del Piemonte, mercò destra e ferma politica di Cavour, guerreggiare bravamente in Crimea allato della Francia e dell'inghilterra; e il nostro esercito segnalarsi in ogni scontro e coprirsi di gloria nella battaglia della Cernaja. La maggior parte del nostro esercizio destinato per quella spedizione venne formato dai nostri coscritti sardi. Questi nostri figli avevano sempre primeggiato, sia nell'apprendimento delle manovre, sia nella osservanza della militare disciplina, da far meravigliare gli stessi superiori, che, a prima giunta, li avevano considerati come branchi selvaggi. E là, nel lontano Oriente, questi baldi giovani combatterono da leoni, ed ebbero il conforto di riedere in patria col sero della vittoria.

aspirazioni, flora e fauna, geografia, istruzione, italia ed europa, modi di dire, nazioni extraeuropee, storia

Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875

Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo

Marcello Cossu

pp. 41-42
Eppoi a me vanno tanto in animo quei giovani, che come Paolo, sono istruiti – san parlar bene l'italiano.. O se tutti i giovani nostri fossero al paro di lui nell'istruzione ed educazione! Vedresti come anche da noi Sardi si saprebbe metter su al mondo... Però dev'esser stato agli studi, Paolo? << Sicuro, ha compiuto il corso ginnasiale. Peccato che non abbiam proseguito; lo trovo d'una mente assai svegliata. Dovette partire alla leva! Ah, fece il soldato Paolo? Si, ed ha combattuto le guerre dell'indipendenza ove riportò onorate ferite, e la medaglia al valor militare.

aspirazioni, istruzione, limiti, storia

p. 115
Primeggiava fra tutti, Bono per la sua grandezza e ricchezza di pascoli e di bestiame; esso mi rammentò l'illustre nostro concittadino Giammaria Angioi che vi sortì i natali, il quale fu il primo a scagliar la pietra contro il feudalesimo, barbaro dominio che soggiogava tuttavia l'Isola colla più abbietta schiavitù. Ma egli fu vittima della tremenda ira feudale, fu bandito dalla patria, e gli toccò morire in terra straniera!... Mi rammentò un mio compatriota, l'esimio sacerdote Francesco Murroni, Parroco di Semestene; il quale, odioso anch'egli della tirannide, dotato di nobili sentimenti e di generoso ardire, avea preso ardente parte in quei moti liberali; ed egli pur si ebbe la stessa sorte toccata agli altri; fu catturato e chiuso infamemente nelle carceri di Sassari, ove morì pochi anni appresso!... Anche Bono con a capo il dottor Salvatore Frassu – altro illustre suo cittadino – come la maggior parte dei villaggi settentrionali, prese viva parte a quell'unanime grido di redenzione.

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