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Religiosità

Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875

Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico

Marcello Cossu

p. 90
Finalmente apre i suoi grandi occhi azzurri, li volge mestamente sull'effige di una Santa e prega. Qui - pari allo stormir della froda pel leggiero alito di vento, - sentesi il frascio di vesti donnesche e di passi che si avvicinano - e tosto ecco comparire una graziosa donzella dai capelli neri lievemente ondati, dagli occhi dolcissimi ed espressivi, però pallida nel volto e assai mesta. Ella era vestita all'orientale e teneva sollevato sul capo il suo velo bianco bordato d'argento formandole così gentil ghirlanda.

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p. 103
Non appena ebbi notizia di questo tuo viaggio, una tetragine mai provata s'impadronì di tutto il mio spirito... ormai non vedo ognidove che squallidezza e desolazione.... tutto mi parla d'una imminente sciagura.... e una voce arcana par che mi dica che noi non ci rivedremo più.... mai più!

religiosità

p. 106
Dormi, o fanciulla, su quell'origliere di tante care speranza.... calma il tuo spirito affannoso e liba quel calice di rose ora che gli angioli te lo apprestano... però, ahime! Tutto sarà un sogno! Le felicità della terra non sono che un dolce sospiro... tu non ne provasti ancora le angoscie e pur troppo per te fatal destino ha scritto lassù: << Sarai infelice! >>.

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pp. 114-116
Finalmente, quando a Dio piacque, Federico prese sonno; esso era un penoso assopimento dei sensi. L'esasperato spirito vagolò prima in un pelago oscuro, ingombro di fantasmi e di esseri informi e tetri; poi corse, corse come uno sfrenato destriero finchè si fermò. Inallora stette – Federico sognava. Gli pareva di essere in un campo fiorito e là vedere: << Una Donna soletta, che si gia Cantando ed iscegliando fior da fiore Ond'era pinta tutta la sua vita. >> Egli la guardava assiso e invano tentava ritrare gli occhi da lei, che di lui punto si curava. Cheto cheto se le appressa, le sta vicino, le stende una mano... Ma la fanciulla avvertiva fugge come farfalletta che tema di esser presa... Egli le tien dietro ansante... e colei vola... ed egli mosso da facosa brama le corre appresso, l'incalza, la raggiunge, già la possiede.... Se non che in quel momento ecco odesi alto un rimbombo; sotto i suoi piedi spalancarsi la terra – e fra i vortici di fumo e di fiamme – ne sale uno spettro insanguinato […] Essi prendono di peso il misero e lo tonfano in quella broda... Egli s'affanna, si dimena, tenta uscir fuori; ma non fa che balzare, ribalzare e cadere... Federico chiede aiuto, - nessuno risponde; chiama la morte; - ma questa non viene; si cerca un ferro, - si trova nudo.... Inallora esterrefatto mugola una gran bestemmia e si sveglia.

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pp. 120-121
Ma quanti leoni non vi furono che si mostrano riconoscenti verso i loro liberatori. E dire che siamo fra Cristiani... fra coloro che hanno per fondamentale principio la carità e l'amore verso il prossimo... Davvero? - ma se siete così pietosi verso i vostri simili e come il mio padrone, noi Maomettani – che pur ci chiamate barbari, vi possiamo assicurare che i barbari siete voi e che in nostro petto mai albergarono siffatti sentimenti.

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