Religiosità
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 35
Io? messere, inallora si direbbe che Voi non mi conosciate; dietro quell'Illiade di sciaguere che il mio crudele destino ha sparso lungo i giorni della mia vita, dovrebb'essere lieva cosa il pensare se io brami la morte... O, vorrei pure che questa venisse da una volta a troncare le lunghe torture dell'anima mia! Allà e il mio Profeta sallo se io desidero più vivere a questo mondo.
p. 37
Ai piedi dell'altipiano in cui si sorgono le rovine del monastero e la chiesetta, evvi un gran vallone irrigato da un torrente e da varie fontane di acque freschissime. Inallora questo vallone offriva un bellissimo aspetto; esso era coltivato con molta cura dai monaci di Vallombrosa come lor feudo a vigneti. A ulivi, a melarancie e fruttaglie. Ormai il solo modesto vomere lo solca. In questo luogo appunto e lungo le coste della torrente si eseguiva la corsa del palio; il vallone e l'altipiano facevano agli aspettatori le veci di steccato.
pp. 50-51
La sala di cui intendo parlare era vasta assai e magnifica; aveva due ordini di colonne di marmo che sostenevano una volta a basso-rilievi ove sopratutto, spiccava un quadro, rappresentante San Gavino vestito alla romana e assiso su d'un cavallo bianco. I tramezzi della colonnata erano chiusi da ampie cortine di damasco e ogni basamento era ornato da un trofeo di spade, elmi e scudi. Nel fondo della sala s'ergeva un suntuoso baldachino di damasco giallo sormontato da una corona di torri dorate; a destra e sinistra eranvi vasti seggioloni rabescati e due aurei candelabri, che in quel mentre illuminavano tutta la sala.
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Di esentare il Giudicato da ogni e qualunque pretesa vi possano avere que' bravi marchesi di Massa che non si stancarono mai di farmi la guerra... e la Eccellentissima Santa Sede, che quando trattasi di successioni, non la mancano sicuro dritti d'addurre e pretensioni.
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Quando re Enzo, di buona memoria – m'incarico Vicario del suo Giudicato, che ora per volontà di Dio serenamente possiedo, feci a un dipresso come te.