Italia ed Europa
Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007
La bella di Cabras
Enrico Costa
p. 93
Gli oristanesi, a cavallo, sono ammirabili. Mantegazza li chiama i veri arabi d'Italia.
p. 93
L'antica capitale di Arborea ha cornacchie nere come l'occhio delle sue donne, e colombe grigie come i làdiri delle sue case. Le famiglie però dei due volatili hanno un diverso soggiorno. Le prime, innumerevoli, salgono sulla cupola e sul campanile della cattedrale, per sciogliere i loro canti fastidiosi, e si calano, come le cornacchie di Roma sulle rovine del Colosseo. Le seconde invece fabbricano i loro amori e i loro nidi nell'ex convento degli scolopi, e scendono in piazza a passeggiare intorno alla statua di Eleonora, come le colombe di Venezia nella piazza San Marco.
p. 94
Essi – come i cinesi – lavorano all'aria aperta, sotto una semplice tettoia che li ripara dal sole o dalla pioggia, in vista dei passanti, movendo col piede destro la ruota inferiore, e modellando sulla superiore le brocche, le anfore, i vasi, e qualunque altra stoviglia, che il Corbetta rassomiglia a quelle ben conosciute (dice lui) di Biella.
p. 161
Non spirava un alito di vento, e gli oristanesi facevano la siesta, come gli spagnuoli.
p. 192
Quella sosta sull'erba era poetica e Valery la paragona ad una vera festa veneziana, o napoletana.