Cagliari, Tipografia del Commercio, 1881
Bozzetti sardi
Ottone Bacaredda
p. 84
C’erano nuvoloni in aria e frizzava un venticello umidiccio, che, scherzando tra le frasche, menava qua e là a caso le foglie ingiallite degli alberi.
p. 85
Quando a Dio piacque, scorsi la lungi una guglia, poi dei muri bianchi… stavamo per arrivare!
p. 88
Era un perfetto costume contadinesco: brache di tela, farsetto di panno, faldiglia, gabbano, uose, berretto – tutto d’albagio nero.
p. 89
Guardate Galatea, guardate la Vergine di Murillo, e dite se, animate dall’arcano soffio vitale, voi non le amereste?
p. 131
Ma prima che il nuovo arrivato abbia avuto il tempo di rispondergli, egli lo ha trascinato, con dolce violenza, sotto il portone, attraverso il cortile, nella miglior stanza della casa, a pian terreno: gli ha offerto il posto d’onore su d’un sofà di paglia, sotto un Carlo Alberto scolorito e un sant’Efisio spiritato, che pendono dalle pareti.