Marcello Cossu
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 41
Rodolfo che non si era mai sentito parlare così franco da un uomo del volgo, si meravigliò forte, e poi squadrato colui da capo a piedi arruffò il viso come gatto a cane che tenti rapirgli la preda.
p. 41
Alla ceffata la stoccata!
p. 41
Toh, che alterigia! - esclamò il popolano ridendo d'un riso sardonico - si direbbe che costui schiantr il mondo con un calcio.... eppure ascolta, o formidabile Rodomonte, se mai vorresti misurarti meco, sentiresti pure come anche da noi s'usi picchiar per bene e aggiungi senza punto maneggiar spada né scudo.
p. 42
Il lettore non avrà dimenticato quel Valentino, il quale aveva giurato pel Santo protettore di Torres, vendicarsi dell'offesa ricevuta dalla cavalcata del Bastardo, o meglio da uno dei cavalieri di essa.
pp. 42-43
Tosto vedesi un'onda di popolo sguainar stocchi e daghe - la quale facendo plauso al misfatto di Valentino, corre sitibonda di sangue in traccia di tutti coloro che nella mattina eseguirono quell'insensato sbaraglio. L'ora dei prepotenti parve suonata... quell'onda tumultuante prendeva l'aspetto del mare per subita procella; di più v'udivi lo strillar delle donne e dei bambini, il cozzo delle armi e le grida terribili degli assalitori.