Arte
Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
p. 67
Ella pensava: Era quest'ora mesta. Era la dolce Malinconica ora del tramonto. Aleggiava d'intorno, l'immenso Spazio tranquillo, un'aura calma, e cupa L'onda, lontan stendèa con traditrice Quète, il suo plumbeo manto. Lorizzonte Non tradiva una nube... Era quest'ora Placida e mesta, ed ei partiva! Oh come La tristezza del cor si fa sorella Alla triste del dì nota morente... Oh! come l'eco dei lontani canti Onde lieta saluta l'ultim'ora Del servir faticoso, il poverello che riede al desco, a te suona lamento... Invan bandisci le larvate ansie, e fuggire Vorresti la penosa eco, che a l'alma Reca il ricordo d'un amato accento Che l'iddio ti porgeva, ed era estremo Saluto...
LUIGI SERRA
pp. 87-88
Usciti da quella selva, che con Dante bensi poteva chiamare selvaggia, aspra e forte, Bernardo prese a battere un sentiero che saliva, saliva per dirupi e poggi; e non si arrestò che alle falde d'un cospicuo monte, presso una chiesuola. Era dessa la chiesa di San Girolamo sita alle falde del monte di Arqueri.
p. 91
Noi stiamo in alpe presso ad un boschetto; Povera capannetta è il nostro sito; Col padre e con la madre, in picciol tetto Torniam la sera del prato fiorito, Dove natura ci ha sempre nodrito, Guardando il dì le nostre pecorelle.
FRANCO SACCHETTI
p. 100
Questa vita terrena è quasi un prato, Che 'l serpente traì i fiori e l'erba giace; E s'alcuna sua vista a gli occhi piace, E' per lassar pià l'animo invescato.
PETRARCA
p. 102
Madre e figlia, come già dicemmo, erano donne facenti, sollecite e discrette, come direbbe il Bresciani, e le migliori massaie che mai si possa desiderare.