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ENRICO COSTA


La figlia di Madama Angot al Teatro Civico
Enrico Costa
Lo spazio non ci permette di fare una rassegna particolareggiata della Figlia di Madama Angot che si rappresenta sulle nostre scene dalla compagnia Franceschini; e d'altra parte sarebbe inutile portare un giudizio su di una operetta che oramai ha fatto e fa il giro di tutti i teatri d'Europa riscuotendo ovunque molti applausi. - Diremo solo che lo spartito di Lecocq, per importanza musicale, è di gran lunga superiore alla Bella Elena di Offenbach. L'Angot è ricca di arie, duetti, terzetti e pezzi concertati; è una continua satira della Francia ai tempi del Direttorio - non è un semplice episodio, essa ritrae un'intiera epoca e pone a nudo le stramberie di certi personaggi ai quali la storia assegna un posto distinto. Il certo è che a noi italiani sfuggono molte bellezze, molti tratti di spirito, e certi frizzi che in Francia sono più apprezzati; non è questione di conoscere a fondo la storia degli avvenimenti di quella repubblica, bisognerebbe conoscere certi episodi di quel tempo, certe cronachette scandalose passate nel dominio del popolo, ma taciute dagli storici per un certo qual riguardo alla patria... ed anche alla decenza!
Ed ora due parole sull'esecuzione dell'Angot.
Nelle città di Provincia, più o meno, fa d'uopo essere elementi nel giudicare gli artisti, e ciò perchè bisogna contentarsi di una critica relativa. - Per le due operette, però, che vennero rappresentate nel nostro Teatro bisogna fare un'eccezione. Tanto la Bella Elena, quanto la Figlia di Madama Angot, non lasciano nulla a desiderare, perchè vengono rappresentate con scrupolosa cura e proprietà. Se la messa in scena della Bella Elena è stata ricchissima, quella dell'Angot bisogna chiamarla veramente sfarzosa. - I diversi caratteri interpretati fedelmente, il vestiario qual è prescritto dai tempi, - la scena disposta con verità ed eleganza - intonazione quasi generale, lodevolissima in certi pezzi concertati, i quali metterebbero in serio imbarazzo i provetti artisti di canto - nell'insieme dello spettacolo quella vis comica che dà vita e anima alle operette francesi - spontaneità, grazia e belle movenze nei cori di ambo i sessi: - ecco quanto si ammira nell'esecuzione delle operette rappresentate dalla Compagnia Franceschini. - E il nostro pubblico rende piena giustizia alla Compagnia, perchè ogni sera applaude freneticamente, domandando il bis del famoso valzer, e chiama spesso agli onori del proscenio tutti gli artisti indistintamente. - Facciamo pertanto i nostri complimenti a tutti, e specialmente alla signora Matilde Gervasi-Franceschini nella parte dell'Angot, alla Rebecca Gervasi-Grossi nella parte di madamigella Lange, alla signora Bonomi nella parte d'Amarante, ai signori Paolo Ninfa, Oreste Grossi, Cesare Principi, Eugenio Paroli ed Enrico Grossi nelle parti di Angelo Pitou, Pomponnet, Larivaudière, Louchard e l'Jncroyable, augurando loro, negli altri teatri, la bella accoglienza loro fatta dal pubblico sassarese.
 
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