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ENRICO COSTA


È morta!
Enrico Costa
Perché i rintocchi del bronzo santo?
Perché la croce sul roseo manto?
Vestiti a bruno, perché quei frati
La prece intonano dei trapassati?...
Chi fu il mortale tolto agli affanni
Nel fior degli anni?...

Lo chiedo agli uomini, ma niun risponde.
Ahi, qual mistero qui si nasconde?...
Al suon funereo di quella squilla
Di pianto velasi la mia pupilla;
Mi va dicendo l'anima mia:
«- Morta è Maria! -»

Il fiore interrogo che adorna il prato:
«- Dov'è quell'angelo che ho tanto amato? -»
Ei cela il calice tra le sue fronde
E in suo linguaggio così risponde:
«- Quella fanciulla che amavi tanto
« È in camposanto! -»

Chiedo alla rondine: - l'amante mia
«Sapresti dirmi dov'ella sia?
«- Quando in aprile qui ritornai,
«Corsi al suo tetto... non la trovai.
«Sulla sua croce sciolgo ogni sera
«La mia preghiera! -»

Io vedo un passero: - Dimmi, augellino,
«Hai tu veduto lungo il cammino
«Una fanciulla dal bianco velo,
«Che veste un abito color di cielo? -»
Si ferma il passero... parlar vorrìa,
Poi vola via.

Lo chiedo in lagrime ad un ruscello:
«- L'hai tu veduta nel praticello? -»
Commossa e rauca diventa l'onda
E con un gemito lambe la sponda;
Par che mi dica col mormorìo:
«- La piango anch'io! -»

«- O farfalletta dalle ali d'oro
«La mia diletta dov'è? - Lo ignoro!
«Ansiosamente, dal monte al piano,
«Andai cercandola... ma sempre invano;
« Il mio dolore tel manifesti:
«Tu la perdesti! -»

Chiedo alla brezza: «- Parlami il vero:
«Vedesti un angelo dall'occhio nero? -»
«Io di quell'angelo ripeto il nome,
«Ma più non scherzo fra le sue chiome...
«L'ultimo bacio gli ho dato adesso
«Sotto un cipresso! -»

E allora interrogo la melodia:
«- Dove si cela la donna mia? -»
La corda armonica confida al vento
La nota flebile del suo lamento,
E con un gemito che mi sconforta,
Mi dice: «- È morta! -»

Mi reco al tempio, dove ogni sera
Ella diceva la sua preghiera;
Ma nell'altare dove pregava
Non vedo l'angelo ch'io tanto amava...
Una fanciulla vi è genuflessa,
Ma... non è dessa!

Quando ritento la sua dimora
Trovo una donna che piange ognora;
Ella mi dice: «- Non v'è Maria!
«Me l'hanno tolta la figlia mia!
«L'hanno in un campo lasciata sola
«La mia figliuola!

«Era sì giovane! - i diciott'anni
«Compiva il giorno di San Giovanni.
«Tanto gentile, modesta tanto,
«Di tutti i giovani era l'incanto!...
«E nel mattino della sua vita
«Fu seppellita!

«Alla vigilia della sua festa
«Ella si è messa la bianca vesta:
«La tenne al ballo solo una volta;
«E con quell'abito me l'han sepolta!...
«Or dorme... - Ahi, povera figlia! più mai
«Tu a danze andrai! -»

Entro la stanza guardo, tremante;
Vedo il garofano che la mia amante
Sempre inaffiava; sopra il camino
Vedo una gabbia col canarino...
Ma, senza cura, l'augel si muore,
E langue il fiore!

Io vedo il cembalo dimenticato;
Vedo un ricamo non ultimato;
Vedo la polvere sovra ogni oggetto,
E là, in un canto, scomposto il letto...
Tutto a me dice: «- Va, fuggi via:
«Morta è Maria! -»

Morta?... è un inganno!... Sì... questa è l'ora:
Per quella via ripasso ancora...
Guardo... ah, non schiudesi per me il verone!
Mi accosto... ahi misero! chiuso è il portone!
Batto - ed un servo si fa alla porta:
«-È morta, è morta! -»

Morta?! - spiegatemi dunque l'orrenda
Vostra parola... ch'io la comprenda!
Dov'è quell'occhio che mi fissava?
Dov'è lo spirito che l'animava?
Dove il sorriso? dove la voce?...
«-Sotto una croce!! -»

L'ultima volta che l'ho veduta
Avea la faccia bianca, sparuta;
E in me fissava quel dolce sguardo
Al cui ricordo sospiro ed ardo.
«- Io vo' parlarti l'ultima volta -
Mi disse - ascolta:

«- Ricordi ancora quel dì... sul colle?...
«Quanti bei sogni!... ma Iddio non volle
«Farci felici!... Soffro, e sol bramo
«D'essere amata, siccome io t'amo...
«Di me ricordati... quest'ultim'ora
«Rammenta ognora! -»

Poi, sospirando, mi diè una rosa:
«- Prendi - mi disse - sul cor la posa.
«A questo fiore somiglio anch'io:
«Serbalo sempre, per amor mio...
«Com'esso, pallida, io sempre fui:
«Morrò con lui! -»

E da quel giorno serbai sul core
Quel caro simbolo d'un mesto amore;
Ed ella, ahi misera, lasciò la vita
Pria che la rosa fosse appassita...
«- A me lo strazio - pace a te sia,
Fanciulla mia! -»

Ah, dunque è vero ch'io ti perdei
Sognata immagine dei giorni miei?
Ah, dunque è vero che mai, più mai,
Rivedrò l'angelo che tanto amai?
Ah, dunque è vero che al pianto, al duolo
Mi lasci solo?

Vedrò tornare coi fior l'aprile...
Ma tu non torni, spirito gentile!
Vedrò tornare la rondinella...
Ma tu non torni, fanciulla bella!...
Non avrai gemme, né fior, né baci...
Co' morti giaci!

Morta?! - No! l'anima così non muore!
Eterno è il palpito di un primo amore!
Sento un'insolita febbre - un desìo
D'ignota fede, d'amor, di Dio...
Ah! questa è l'anima della mia bella,
Che in me favella!

Sassari, 15 dicembre 18...

 
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