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MARIANGELA SEDDA


Sassari, Carlo Delfino,
Sotto la statua del re
Mariangela Sedda
Luigino e la statua del re

Luigino, quel sabato pomeriggio, si annoiava molto. Era con il babbo in una piazza della sua città e dava svogliatamente da mangiare ai piccioni, in attesa che la mamma uscisse dal negozio di fronte, Al paradiso delle signore. Controllavano l'ingresso perchè una volta era capitato che la mamma, incantata dalle luci, dai complimenti delle commesse, dal fruscio delle gonne, fosse rimasta chiusa là  dentro.
- Babbo, uffa, quando andiamo a casa? Io ho fame, e devo guardare i cartoni, - piagnucolava Luigino.
- Finchè la mamma non esce non ci muoviamo di qui, - rispose il padre con voce burbera.
Il signor Filippo era molto stanco perchè aveva dovuto fare una salita a piedi e non era abituato a camminare. Le gambe gli erano diventate come due prosciutti e gli dolevano e invidiava quelli che passavano e ripassavano in automobile sotto il suo naso, pronti a parcheggiare appena il vigile dava loro le spalle.
- Beati loro che sono seduti, - sospirava a denti stretti, perchè, anche lui come il figlio, sognava la sua poltrona e la TV.
Luigino, sempre più sconsolato, continuava a dare da mangiare ai piccioni che beccavano dalla sua mano e poi volavano su senza degnarlo di attenzione.
 
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