HOME
 
CHI SIAMO
 
PUBBLICAZIONI
 
AUTORI
 
PERIODICI
 
DIDATTICA
 
LESSICO
 
BIBLIOGRAFIA
 
RECENSIONI
 
EVENTI
 
CREDITS
Vai all'indice di questa sezione

IGNAZIO LECCA


Cagliari, Cosarda,
L'arca di Noè
Ignazio Lecca

Il giudice conciliatore Noè Calvia camminava a piccoli passi trattenuti, le mani dietro la schiena, il piviale di capelli sparso sul colletto della giacca. Percorso un tratto di corso Sidney aveva imboccato via delle Grazie. La strada, lunga e stretta, era intasata di macchine, nell’aria si respiravano ossido di carbonio e vapori di benzina.
Quella mattina, quando alle otto in punto si era affacciato al portone di casa scrutando, per abitudine, il cielo terso e poi la via, non pensava di ricevere la visita che l’avrebbe gettato nella più cupa desolazione.
In effetti le visite erano state due: un caso da conciliare e un invito d’obbedienza cui fare fronte. Le vicende, quel giorno, imbrogliandosi d’improvviso come la tela di una tessitrice inesperta che ingarbuglia l’ordito con la trama, gli avevano fatto esclamare: - Le tegole cadono in testa sempre a due a due!
Adesso cercava di affrettarsi. Era soddisfatto, aveva sognato la parola sogno. A metà di via delle Grazie, a sinistra, prese per via Santa Maria. In fondo vide piazza Chambery.
Noé Calvia era un uomo esemplare, quel che si dice un giudice retto. I cittadini di Fexi, riconoscendogli questa dote, gli rendevano un affettuoso tributo di ammirazione e di rispetto. Fexi era una tranquilla città di provincia, lontana dal giro dei grandi traffici, siccitosa e addormentata in una vita di modesti commerci, di raccolti appena sufficienti, di innocue prurigini televisive.

 
Centro di Studi Filologici Sardi - via dei Genovesi, 114 09124 Cagliari - P.IVA 01850960905
credits | Informativa sulla privacy |