Cagliari, Tipografia Timon, 1882
Sopra gli aggravi dell'isola di Sardegna. Memoria
Giovanni Siotto Pintor
Se per il carico che addossato mi sono io non posso questa volta in sulli scanni del parlamento sedere si tosto che vorrei, non perciò di meno verrà a voi la mia parola che per porvi sott’occhio i gravami della patri mia. Essa sarà per libera e coscienziosa secondochè io mi soglio e come s’avviene a uomo rimoto da ogni partito estremo e che fa professione della verità. Me non amovono opinioni politiche altre dalle vostre, non cagioni occulte o manifeste d’ira o di dispetto ch’io mi abbia con alcuni di voi. Se anco dispiaccia a molti più progressisti o di voi più tardigravi, io non esito a palesare la fiducia che ho posta in voi siccome probi cittadini e nella rettitudine dell’animo vostro. Ma ciò non mi divieta di parlarvi di cose assai, nelle quali, per debole mio giudizio, e’par che mettiate piede in fallo intorno a quest’isola di Sardegna, la quale se io dirò che niuno di voi conosce quanto si dovrebbe, io avrò detta cosa vera, né a voi per nissun modo ingiuriosa.