Cagliari, Tipografia della Gazzetta Popolare, 1867
Non più Francia. Lettera politica a' ministri del regno italiano
Giovanni Siotto Pintor
Innanzi tratto vi esporrò i fatti distrettamente; ed eccoli. La Convenzione, gli antiboiani, i soldati francesi travestiti, la tregua, la limosina del Veneto, il governo francese tutore dell’Italia nelle negoziazioni per la pace; e quale tutore! I milioni al papato; Saul tra i profeti, intendomi un generale Dumont rabberciato a guisa di oratore; l’agitazione nazionale; Giuseppe Garibaldi sostenuto; la fuga da Caprera; lo sconfinamento de’garibaldiani. Appresso, gli ordini della Francia, le minacce apertissime, quale lo accorrere per Civitavecchia a Roma, uno sbarco in Genova, un pigliar terra in Napoli, e altro, e altro. Urbano Rattazi esce, Enrico Cialdini non riesce, Federico Menabrea s’insedia nel governo, la nazione s’arrovella, la stampa liberale s’infuria. Seguitano il Manifesto Reale, i disturbi e d’ogni fatta impedimenti a’soldati cittadini, le vittorie di questi, i plebisciti romani. Siamo allo intervento gallicano, siamo a’ punti occupati dalle nostre milizie regolari, siamo allo scontro lacrimabile di Mentana.