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GIOVANNI SIOTTO PINTOR


Genova, Stamperia Casamara, 1848
Concittadini: pe' gravissimi casi della guerra
Giovanni Siotto Pintor

Concittadini.

Pe’ gravissimi casi della guerra prorogato al 18 di settembre il parlamento, ecco a Voi torniamo colla sicurezza d’uomini, a’ quali non morde il dente di agitata coscienza. Come ciò vedemmo, fu nostro pensiero unico che dalla malvagia condizione de’ tempi traesse alcun frutto la carissima patria nostra, e Voi con essa, amati nostri Concittadini. Adunato ogni nostro sforzo, impetrammo che fossero tosto attuate per decreti reali le leggi già presentate alla Camera de’ Deputati, relative alla estensione all’isola de’ codici civile e penale e di procedura criminale, l’altra per le miniere, e quella che sopprimendo pel 1° d’ottobre la carica viceregia colla segreteria che ne dipende, stabilisce tre intendenze generali di Circondario. Noi chiedemmo ancora (e speriamo non sia indarno) che si creassero in Cagliari tre commissioni speciali. La prima per studiare un progetto di legge d’abolizione delle decime ecclesiastiche, previo assegnamento d’un equoc compenso da darsi al clero sopra il bilancio dello stato, coordinandola con un ben inteso sistema di ripartizione de’ pubblici tributi, acciocchè non venga caso che noi abbiamo a pentirci del modo di soppressione delle decime in quella guisa che dall’operato riscatto de’ feudi avemmo cagione di pianto.
 
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