Ieri alle tre pomeridiane al Teatro Vittorio Emanuele ebbe luogo, come era stato annunziato, il Comizio Popolare contro la barbarie ottomana. Affollatissimo era il vasto teatro, e sovra il palcoscenico facean corona al benemerito Comitato Promotore molte rappresentanze di Società Popolari colle loro bandiere rispettive.
In fondo alla scena, con molto accorgimento, erano state collocate le immagini di tre grandi uomini tra loro diversissimi, ma in questa circostanza convergenti simbolicamente verso lo stesso scopo; GARIBALDI, l’eroe di tutte le nazionalità oppresse; NICCOLÒ TOMMASEO, l’illustre slavo, che divenuto in Italia sommo scrittore e autorevole cittadino, esprime il vincolo di affetto e di stima che deve stringer tra loro le due razze; e il principe EUGENIO DI SAVOIA che, oltre all’essere stato il liberatore di Torino dalle armi di Francia, fu anche il più terribile e il più illustre fra i domatori delle armi ottomane quando esse eran tuttora formidabili.