HOME
 
CHI SIAMO
 
PUBBLICAZIONI
 
AUTORI
 
PERIODICI
 
DIDATTICA
 
LESSICO
 
BIBLIOGRAFIA
 
RECENSIONI
 
EVENTI
 
CREDITS
Vai all'indice di questa sezione

RAIMONDO MANELLI


Terni, Thyrus, 1968
Il villaggio (La terra e gli uomini)
Raimondo Manelli

Sempre ch'io torno da più larghe strade

alle tue soglie, tra la verde pace

degli orti e dei quercioli, un'indistinta

serenità mi coglie: e non ricordo

altra contrada che ti uguaglia, e sento

che gran parte di me vive diffusa

tra le giogaie che ti fan corona.

 

O mio villaggio bianco, in mezzo al verde,

tu vivi innanzi a me come in un sogno,

se ti guardo dal colle, e vivi come

fuga di tetti rossi incontro al monte.

 

E novero le case ad una ad una,

ti benedico come un patriarca

antico, e tutto in un abbraccio solo

ti sento: dalla Serra al camposanto,

da Sant'Antonio fino a San Giovanni,

 

Celeste è la tua pace, a chi contempla

inondati di luna i tuoi sentieri:

e più dolce è il tuo sonno al plenilunio

quando la luna pare si compiaccia

del campanile, immobile gigante,

che vigila sul tuoi nuovo destino.

 

Mani industri l'eressero e fu lode

per la tua forza, e ancora la rossigna

pietra ragiona del tuo sommo ardore.

Io lodo la tua grazia, nel mattino,

se splendono i graniti al nuovo sole,

se il fiume empie la valle di canzoni,

lieto dei pioppi, che si dàn convegno

presso la riva, a ragionar d'amore.

 

E lodo le tue fonti nel meriggio:

fonti degli orti, fonti dell'altura

ove bevvero i padri taciturni,

con le coppe di sughero, a conforto

delle vigilie, sulle rupi torve.

 

Nessun'acqua fu mai tanto soave

per il cuore del nomade, nessuna

lascia nel cuore tanta nostalgia.

 

Al cuore che ritorna, ricompare

la cara infanzia, come in un velario:

ogni sentiero, un volo di farfalle,

una reggia dorata ogni tugurio.

 
Centro di Studi Filologici Sardi - via dei Genovesi, 114 09124 Cagliari - P.IVA 01850960905
credits | Informativa sulla privacy |