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BIANCA PITZORNO


Milano, Mondadori, 1996
Re Mida ha le orecchie d'asino
Bianca Pitzorno
(Sì, lo so che l’epilogo di norma va alla fine di una storia. Ma QUESTA è la fine della storia, o almeno della sua parte più importante.)
- Guarda che sei l’unica a saperlo – disse la cugina più grande alla più piccola.
- E noi vuoi dirlo a nessun altro?
- Dirlo? Sei pazza? E’ un segreto.
- Ma questa volta bisogna parlare assolutamente con un grande…
- Con nessuno!
- Almeno con papà. E’ una cosa grave. Non puoi decidere di…
- TU non puoi decidere di dire un bel niente. E’ il MIO segreto, e se lo racconti a qualcuno ti ammazzo. E andrai all’inferno. Ricordati che hai giurato. Hai giurato sulla testa dei gemelli. Vuoi fargli capitare qualcosa di tremendo?
- Ma può capitare a te qualcosa di tremendo.
- Uffa! Sei sempre la solita cacasotto. Guarda che se ti sfugge anche solo una sillaba di questa storia, dovrai fare i conti con me.
La cugina più piccola sospirò. Erano sole loro due, su una piccola barca a remi, in mezzo al mare. Nessuno poteva aver sentito il racconto di Tilda, così si chiamava la cugina più grande, che aveva tredici anni e mezzo.
 
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