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PIETRO ANTONIO LEO


Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi/Cuec, 2005
Di alcuni antichi pregiudizi sulla così detta Sarda intemperie
Pietro Antonio Leo

Dopo quanto è stato detto e scritto da nazionali non meno che dai forastieri sul suolo e sul clima della Sardegna, non vi è oggimai chi non sappia l'antica imputazione, che sin dai primi tempi della Romana Repubblica fino a questo momento è stata fatta a quest'Isola, chiamandola pestilente e malsana al tempo stesso che se ne decanta la fertilità e la ricchezza. Ma o che veramente quest'Isola abbondasse allora di tante paludi, di stagni, di bassi fondi, di spesse boscaglie, e d'altre supposte sorgenti di velenati vapori, che la rendessero micidiale a gran parte di quelli, che avevano la disgrazia d'abitarla, ciocché per altro ripugnerebbe alla stessa storia civile dell'Isola; o che alcuni di tali Scrittori, d'altronde celebri uomini, siano stati mossi ad iscriverne così svantaggiosamente per falsi rapporti, ed altri molti non abbiano fatto che copiarsi a vicenda, e secondare il comune invecchiato pregiudizio; fatto è che presentemente possiamo con franchezza assicurare, o che non le compete affatto l'ingiurioso titolo di pestilente e malsana, o che non le compete almeno più di quello convenga alla massima parte dell'Europa. E chi di fatti oserà oggigiorno porre in dubbio, che sieno costantemente sanissimi due terzi e più della Sardegna, ove mancano affatto paludi, bassi fondi, e pantani? Chi non sa oggimai che le terre stesse comunemente credute intemperiose e malsane possonsi impunemente abitare nella maggior parte dell’anno, o perché manchino allora le acque morti palustri, o perché manchi il calore sufficiente per sollevarle in vapori da infettare l’atmosfera? Che se per soli quei luoghi veramente sospetti, e che a ben pochi debbonsi ridurre, si ha diritto di chiamare malsana l’Isola intiera, e di declamare contro la naturale sua insalubrità; io non vedo perché questa medesima imputazione non s’abbi pure a dare a tutto quasi il mondo abitato. La Toscana, il Regno di Napoli, la Romagna, la Lombardia, molte province della Spagna, il Brabante e Fiandra Olandese, la Zelanda, tutti i Paesi Bassi, ed altri molti abbondano pure di paludi, d’acque morte e putrefatte, le quali ammorbando, come si vuole, il loro ambiente potranno pur generare delle febbri forse più terribili di quelle che affliggono i sardi. Se dunque a lor non compete la naturale insalubrità de’ loro climi, perché la sola Sardegna riterrà il nome antonomastico di malsana, e sarà dall’estere nazioni mostrata a dito per la sola pestilente contrada delle Isole Italiane?

 
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