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GIOVANNI SIOTTO PINTOR


Torino, Tipografia Bellardi, Appiotti, Giorsini, 1881
Una diceria piuttosto seria
Giovanni Siotto Pintor

Cittadini,

mi conoscete voi? Sono Giovanni Siotto Pintor di un Giovanni Maria al quale tutti scappellavano in Cagliari, città di trentacinquemila abitanti; quel primo che v’iniziò le libertà politiche col manto della libertà letteraria, quello il cui nome nel 1848 si leggeva affisso in ogni luogo; quel medesimo che se non fosse stato eletto a primo scrutinio, a voti unanimi in cinque collegi, sarebbe venuto su eletto da altri cinque ne’quali riportò la grande pluralità de’ voti.

Or bene, senza ira e senza odio prendo la mia difesa io!

Afferma Salomone che la calunnia conturba l’uom saggio e abbatte la fortezza del cuore di lui. Davide pregava il Signore di liberarnelo. Geremia accusato traditore della patria se ne lagnava altamente con Dio. Cristo tradotto al tribunale per ribelle sovvertitore dello stato, impostore, bestemmiatore, a nostro modo d’intendere si pentì in quanto fu uomo di essere venuto a redimere gentaglia così vile.

A me la calunnia non mi desta per favore dal cielo altro sentimento che di maraviglia!
 
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