Atto primo.
Camera in casa di Osvaldo al primo piano. Porta di mezzo e porte laterali. La portina a destra guida alla camera da letto di Osvaldo. Si entra dal di fuori per la porta a sinistra. Una fenestra prospiciente alla contrada.
Scena prima. Osvaldo e Lena.
Osvaldo. (sorbendo il caffè) Ma se ti dico che non mi ama…
Lena. In nome di Dio levisi dal capo questa idea fissa.
Osvaldo. Idea fissa dici tu? Leggi. (porgendole una lettera)
Lena. (legge, poi la ripone sulla tavola) Ebbene?
Osvaldo. Danari sempre!
Lena. Non chiede una somma enorme.
Osvaldo. No? Ma non sai tu che chiede sempre sempre? Ogni volta che arriva una sua lettera sono costretto a tremare per tutte le vene. O figli…riscuotitori inesorabili e meno pietosi del fisco!...e pensare che essendo giovane, ne domandai a Dio per favore una nidiata!...
Lena. Ringrazii piuttosto il cielo che sono tutti buoni.
Osvaldo. Io non dico il contrario. La mia Lucia mi ha dati figliuoli somiglinti a sé, Ranieri e Alessio colle virtuose loro donne Benedetta Clelia, Eugenio e Giovanna…
Lena. E basta, beato il padre che può dire altrettanto.