Cagliari, Tipografia Timon, 1849
Le mie opinioni e la mia vita pubblica, apologia del cittadino Giovanni Siotto-Pintor
Giovanni Siotto Pintor
Sappi pertanto, o lettor caro, ch’io volli essere commissario straordinario in Sardegna, e’l mio fratello anzidetto assessore coll’avvocato Gaetano Gaudina! Con ciò mi si inimicava il generale La Marmora, eletto commissario regio, e ognuno mi avrebbe tenuto per ambizioso. D’altra parte si facea correr voce ch’io non poteva essere rieletto. Si tentò di far credere a’ feudatarii dannosa a’ loro più vitali interessi la mia presenza nel parlamento nazionale. Come io fossi escluso in Cagliari non giova dire. Basti che fu eletto quello stesso commendevole uomo, del quale nella seconda seduta io feci elogio cordialissimo dinanzi alla camera de’ deputati, sicché l’esclusione mia tornò per questo verso a maggiore utilità della cosa pubblica. Io faceva tal conto di essere rieletto, che non aspettai le lettere di Cagliari. Le quali si distribuivano in quella ch’io metteva piede nel legno della posta, dove erano accorsi per onorarmi non pochi de’ nostri.