Torino, Tipografia Bellardi, Appiotti, Giorsini, 1870
La politica italiana del 1870
Giovanni Siotto Pintor
Mai non fu sovrano a cui siensi prestate tanto buone o tanto malvage intenzioni, quanto Napoleone III. Non sono anni molti, un uomo grave scriveva come egli ebbe dominate le faccende, allo scopo (manco male), fra gli altri, che l’Italia fosse in pronto di combattere e di vincere. Egli accomuna, aggiunge un altro, i fasti dell’Italia a quelli della Francia. Se non fosse il conserto d’Italia e di Francia, gli slavi inonderebbero l’Italia. Se non era da Francia, l’Italia era vinta da Austria e da Spagna. Se dopo Lutero non divenne protestante, lo si deve alla Francia. Amore vicendevole e predestinato fu sempre tra le due nazioni; la Francia diedesi reggere a Napoleone I perché era italiano!
Ora intendiamo le italiche simpatie. Dicevami un uomo di governo: chi fece per la libertà i sacrifici che la Francia fece?