Gente
La bella di Osilo
Marcello Cossu
p. 24
Tutt'intorno è solitudine e silenzio – il colono che vi vanga il terreno, travolge con indolenza quelle macerie, le sparpaglia e le distrugge.... Anche i nostri nipoti un giorno travolgeranno e distruggeranno le nostre magnificenze - ove ora è vita e bellezza, ivi sarà morte e squallore! - Questa è legge ineluttabile del tempo!
p. 130
Adunque, l'insulto – si ripari coll'insulto... il sangue si lavi col sangue... il delitto si emendi col delitto! - Questa si chiama giustizia!
p. 131
E dire che siamo fra Cristiani... fra costoro che hanno per fondamentale principio la carità verso il prossimo! - Davvero? ma se siete così pietosi verso il vostro simile, noi Maomettani, che pur ne chiamate barbari - vi possiamo rispondere che i barbari siete voi - giacchè in nostro petto mai albergarono così iniqui sentimenti.
Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
pp. 67-68
Erano le cose a questi termini, allorchè per la prima volta venne fatto appello alla nostra Sardegna, di dare anch'essa il suo contingente di figli pel militare servizio. Questo appello, per quanto fosse considerato di grande importanza dalle sagge intelligenze del paese, era giudicato dal volgo come una vera strage che il Governo si permetteva di fare dei giovani. La maggior parte delle famiglie vi rispose perciò malvolentieri; e da un capo all'altro dell'Isola, si estese un gran grido di dolore.
pp. 69-70
E riflettendo che quel popolo sopportava presso che silenzioso il proprio supplicio e che, ad aggravamento di abbiettezza, si confessava quasi conscio e convinto di una insuperabile inferiorità verso le caste privilegiate si può francamente dedurre che la nostra era novella non solo ha immensamente migliorato il materiale destino delle masse, ma che ha in esse infiltrato un sentimento più completo, più nobile, più indipendente dell'umana dignità. Non è adunque, checchè se ne dica, il solo progresso industriale, quello che caratterizza il nostro secolo, ma l'incontestabile progresso morale, che se non soddisfa ancora a tutte le ragionevoli ed irragionevoli esigenze, è però sufficientemente avanzato, perchè ci sia permesso di non invidiare, come pur troppo alcuni lo fanno, le torri dei feudatari, la servitù della gleba, i diritti baronali, il folle sfarzo dei palagi e la vita trascinata nel fango, non solo dalla plebaglia, eziandio dagli uomini che formarono più tardi la borghesia, sia questa potenza di transizione, che simile ad un reagente, giungerà coi secoli a fondare i diversi metalli, simboli dei vari ordini sociali, in una lega compatta, indissolubile, completa; ed allora l'umanità potrà essere rappresentata da una statua omogenea, uniforme nella composizione di tutte le sue parti, ben diversa dal fatal colosso, che sollevando alle nubi l'orgogliosa cervice d'oro, premeva d'immane peso gli abbietti piedi di creta.