Leggende
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 89
Alla placida espressione della fisonomia, ai delicati lineamenti della verginella, la si poteva assimigliare alla Niobe dormente.
p. 135
A proposito, - osservava l'altro con un fare scherzoso e con sorriso sulle labbra, che non gli avrebbe invidiato il coccodrillo - dicono chi il cuore delle donne sia tenero dolce e altre storie lì... ma sapete che la sbagliano di pianta...? Vi giuro per tutti i diavoli della Tregenda.
pp. 139-140
Il Mago avea detto alla madre mia quando mi partorì, che io doveva essere infelice.... e il Mago non si poteva ingannare... Le disse ancora che io verrei perseguitato da Arimane e Arimane mi perseguitò a segno di rapirmi la sposa e ogni bene al mondo.
p. 156
Inallora m'attentai di chiedere a quelle ninfe, dove io mi fossi e perchè.... ma esse non fecero che sorridere alle mie ansiose richieste e seguitavano a farmi moine.
p. 158
Questo soglio sembrava l'aria d'Imene o il tempio di Ciprigna. - Tra le pieghe di esso io vedeva un turco splendidamente vestito, coricato sopra un divano. - Figuratevi, madonna un uomo alto come una palma e dalle membra proporzionate – dalla barba nera d'ebano e lunga – dai capelli ricciuti – dagli occhi nerissimi e scintillanti – dai lineamenti regolari, decisi su cui erri una sfumatura di grata fierezza. - Tale era colui – egi era il Soldano; io adunque senza saperlo, mi trovava nel suo Harem. Non appena vi entrai una folla di ninfe e di amorini mi cinsero con ghirlande di Flora e blandemente mi tiravano verso il turco.