Costumi
La bella di Osilo
Marcello Cossu
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Da un remoto angolo della campagna si era levata improvvisamente una nube di polvere, la quale sperdendosi tutt'intorno, avea lasciato vedere nel mezzo un vivo luccicare di spade e di morioni, e di brunite armadure.
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La sagra è quasi integra e assai bella per l'antichità che conserva. Essa è dello stile medievale; è disposta in forma di croce latina ed ha una sola navata. Aveva anche il pregio d'una magnifica travatura simile a quella di San Gavino di Portotorres, però i moderni guastamestieri nell'intento di restaurarla, le hanno sviato il bel carattere. Al luogo della travatura fu costrutta una lurida volta - furono chiuse le aperture ogivali d'origine pisana, e il finestrone rotondo d'onde prendeva la luce, fu trasformato in una sguaiata finestraccia. Sull' altare maggiore si conserva tuttavia un simulacro, che rappresenta San Michele vestito alla guerriera, a cui era intitolata la chiesa. Il monastero oramai distrutto dalle infinite ricerche di sognanti tesori, era anch'esso opera pisana: fu fondato nel 1139 da Mariano II, Regolo di Torres, - principe pietoso, sapiente, e oltre ogni dire benefattore - con bolla di Papa Innocenzo II. Esso aveva un sol piano superiore e veniva posseduto in uno alla chiesa, sobborgo, con rispettive terre, schiavi ed armenti, da quei monaci Benedettini detti di Vallombrosa. Costoro, ogni anno ai 29 settembre, vi celebravano una gran festa con tutto lo sfarzo monacale d'allora. I villaggi vicini, gran parte del Logudoro e d'altre contrade dell'Isola, vi concorrevano, massimamente per assistervi all'Apertura della Porta Santa, che si eseguiva nella chiesa con un mondo di curiose cerimonie e colla concessione d'indulgenza plenaria.
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Tutt'intorno è solitudine e silenzio – il colono che vi vanga il terreno, travolge con indolenza quelle macerie, le sparpaglia e le distrugge.... Anche i nostri nipoti un giorno travolgeranno e distruggeranno le nostre magnificenze - ove ora è vita e bellezza, ivi sarà morte e squallore! - Questa è legge ineluttabile del tempo!
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E qui il popolano si toglieva rispettosamente il frigio berretto.
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Al ricco abbigliamento ed al signorile aspetto si comprendeva di leggieri quanto coloro fossero Maggiori o Anziani del paese, siccome allora si chiamavano le spettabili persone.