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Geografia

Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875

Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico

Marcello Cossu

p. 22
La cavalcata sassarese aveva traversato per lungo tutto lo spianato della festa e poi prese a camminare sulla strada che menava al vicino villaggio di Ploaghe - un cavaliere colla celata sul viso la seguiva da lontano.

costumi, geografia, lingua

pp. 26-27
Che, come sapete, Donno Michele Zanche oltrechè arrivò al potere proprio con sue frodi e raggiri, il dominio del Logudoro è caduto in pieno diritto a Santa Madre Chiesa - così essendo stata espressa volontà di Adelasia e di Ubaldo Visconti coniugi e Giudici antecessori allo Zanche.

geografia, italia ed europa, religiosità, storia

pp. 26-27
Per certo, cari fratelli, il cielo ne minaccia di qualche sventura! - Dev'essere che i Mori, ripresa lena, tornino a infestare con le loro feroci orde i nostri lidi, le nostre terre – osservava un secondo – E che sia fatal destino che questa povera Isola ricada in potere dei barbari! - La grande sciagura! - saltava un terzo – Se ciò avvenisse per noi anzi sarebbe soomma fortuna; chè i Mori ne libererebbero da una volta da questi crudeli feudatari che ne soggiogano con non mai udita tirannide. Imperocchè se i Mori son barbari e feroci, non son però cos' scellerati come costoro – e aggiungete che questi nemici nostri son Cristiani!!! [...] E chi sa anche non sia la peste che venga a farci delle solite visite! Poveri noi, quanti villaggi, quante terre non verranno distrutte da questa snaturata divoratrice!

gente, geografia, lingua, religiosità

pp. 27-29
Orsù, fratelli, corriamo da Locusta;essa che sa leggere nel futuro con quella perizia che tutti sappiamo, saprà pur dirne di quale sciagura oggi siamo minacciati. - Si, si, da Locusta, da Locusta - esclamarono tutti in coro, - corriamo da Lei, e detto fatto una numerosa folla di uomini e di donne s'avviava verso una casuccia che sorgeva in fondo del sobborgo; ivi giunta gridò a una voce: - Locusta! Locusta! Locusta era la Maliarda di Salvenero rinomata inallora in que'dintorni per il sortilegio che esercitava con tant'incantesimi e diavolerie che facevano pur troppo strabiliare i poveri gonzi di tutta quella contrada. La sua casuccia, la quale ben si sarebbe chiamata spelonca, era incespata di macchie di rovo, di virgulti e piante selvatiche ove scorrevano tranquillamente nidiate di rospi e di altri rettili schifosi; e avea attiguo un orticello coltivato a erbe medicinali. La maliarda alla circostanza, si serviva di queste piante e di que' rospi per comporre le sue malie, i sonniferi, le sue incantazioni e che so io; ond'è dal tetto della casa partiva sempre un fumo azzurrastro e pizzicante. Effetto di quelle distillazioni. Entrando poi in essa faceva orrore il vedere le paretti nere nere e quà e là disposti orribili trofei d'ossa umane, di pipistrelli, gufi e civette; nè vi mancava la magica Scopa unta con spugna di porco, con cui la maliarda poteva intraprendere viaggi lontanissimi e volare con la celerità del pensiero. [...] La maliarda o che avesse fretta di sbarazzarsi della folla o che proprio parlasse da senno fatto sta ella, vòlto uno sguardo all'ecclisse pronunciò con voce angosciosa questo funesto presagio: - La festa tramonterà tinta di sangue! E ciò detto sparì. Né la folla chiese più altro – si sbandò, ma ne viso di tutti stava impressa la mestizia.

colori, costumi, flora e fauna, geografia, lingua, religiosità

pp. 32-33
Ella ha nome Elodia. Il suo genitore è uno degli Anziani di quella Comune anzi v'è taluno che afferma sia stato quest'anno proclamato Podestà di essa; egli è messer Guantino Catoni nome quanto dovizioso e potente, altrettanto politico e valoroso. Egli fu mai sempre ligio della Reppubblica di Genova presso cui si acquistò grandi meriti e molti insigni amici; oltracciò possiede un figlio giovine diciottenne per nome Bartolo, il qual sortì dalla natura un animo forte, e il suo braccio è reputato d'una grande valentia.

geografia, italia ed europa, storia

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