Emigrazione
Roma, Maglione e Strini, 1923
La razza. Frammento di recentissima storia
Romolo Riccardo Lecis
pp. 35-36
Quella vita gli aveva dato – fanciullo ancora – il candore dei sogni, e – adulto – i primi palpiti forti innanzi alla scena del mondo combattuto da passioni e da delirii. Pensava questo, il nomade signore di Sardegna; e in quel pensiero gli si struggeva di un segreto senso di nostalgia tutto il cuore. Si indugiò, preso dall’innocenza di quel passato ignaro, a ricordare.
pp. 147-148
Alato giorno sulle sarde piagge odorifere a cui aveva tante volte guardato col cuore proteso nei palpiti di un ardore che non trovava blandizie, per anni ed anni – interminabili anni – in una nostalgia che non dava mai tregua come l’ardore stesso!
"Sardegna!"
Erano le ore prime del mattino e il primo lembo della patria diletta veniva in vista… non ancora investito completamente dal sole, bagnato invece da una luce d’argento, coperto di frecce d’argento…
"Sardegna!"
Il saluto – quanto gioioso! – gli sollevò l’anima festosa con violenza d’amore; fu insieme una voce di giubilo, di preghiera, di offerta, e il grido nostalgico, e il fremito ansioso che si perde sulle labbra della madre adorata ribaciate dopo vent’anni d’esilio doloroso!
E al cospetto dei suoi monti e del suo mare (il lido di Terranova, or ecco, non distava più di mezzo miglio) mentre la nave rompeva veloce i flutti verde-chiari, gli tornarono alla mente parole belle che in anni lontani aveva scritte sul libro dei ricordi: "Superba, bella terra felice! Non forse i flutti oleosi del tuo mare d’opale cui abbandoni serena nel sole il tuo corpo di fata benigna, ti cantano, piano, il mio verso d’amore?".
Cagliari, AV
La Sardegna antica e moderna (da un inedito ms. francese del 1816)
Matteo Luigi Simon
pp. 83-84
Lo spopolamento della Sardegna nei tempi moderni, messo a confronto con l’antico splendore, è il risultato di un evidente processo di decadenza.