Storia
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 219
L'avaro Aragonese non andò molto incominciò a restringere i suoi proferti favori e Guantino con suo immenso rammarico vide allora la cara patria di giorno in giorno precipitare nel duro giogo della tirannide straniera.... - Non v'era più tempo! - pure egli mosso dal pensiero di riparare il grave danno cagionato, troppo affidandosi alle sue forze e quelle dei suoi parenti ed amici – collegandosi coi Pala – altra potente famiglia sassarese – coi Doria, Malasopina, incitò i concittadini alla rivolta. - Fu vano ogni sforzo... le armi d'aragona prevalsero e i Capi rivoltosi furono banditi per sempre dalla patria. Sassari in quell'ultimo sussulto d'amore per la libertà, fu fatta serva d'Aragona!
p. 227
Ventanni dopo un pellegrino tornato da Terra Santa fu trovato sopra una lapida nella chiesa di Santa Catterina in Sassari – molti credettero riconoscere in quella salma il valorosissimo capitano, Niccolò Calderari.
La bella di Osilo
Marcello Cossu
p. 23
Considerava i suoi vassalli quali vili arnesi della gleba cui senza posa doveano attendere per esclusivo suo bene.
p. 23
Correvano allora quei tempi barbari del Feudalesimo; i tempi degli orribili delitti, delle scelleratagini e delle più atroci vendette.- Quei secoli nei quali agiva incontrastata l'iniquità del potere – ove riputavasi legge il talento; virtù, la forza brutale dell'individuo.
p. 24
Era il sobborgo di Salvenero, il quale sorgeva un tempo nelle circostanze di quell'antica città cartaginese distrutta dai Vandali, che fu Plubium e che ora si chiama Ploaghe. Scendendo da questo villaggio vedonsi ancora gli avanzi del sobborgo accanto ad un'antica chiesa abaziale, ed ai ruderi di un monastero.