Storia
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 188
La Comune di Sassari – antica borgata di Tàratì all'epoca del nostro racconto era cinta di mura, munita di torri e aveva quattro sole porte d'entrata e uscita. Essa era venuta sempre più popolandosi e fiorendo a motivo delle incessanti emigrazioni che si facevano daTorres, già distrutta e che si fermavano in quella. Talchè indusse l'arcivescovo Dorgodorio a trasferirvi la Sede, che fin lì erasi tenuta a Torres. - Ciò avvenne verso il 1278.
p. 196
Così dicendo Michele Zanche tolto il suo nappo regale lo colmava di vino, lasciandovi scaltramente cadere un granello rosso, e poi l'offriva a Branca.
pp. 215-216
Il Giudice Donno Michele Zanche chiuse la serie dei dinasti turritani. Alla sua uccisione il Giudicato venne suddiviso per terre e per castelli che occuparono i Doria, i Malaspina ed i marchesi di Massa – quali per diritti di parentela quali per via di contratti che si stipularono tra loro. I Doria diventarono signori dei castelli di Monteleone – Roccaforte – Castel Doria – nella regione dell'Anglona; di Ardara – di Bisarcio – Meilogu – Cabuabbas – Nurcara e d'una parte della Nurra. I Malaspina, di Bosa – del castello di Bulzi – d'Osilo e dei territori di Coguinas, Figulina e Marti. Molte località della stessa provincia vennero occupate dai Marchesi di Massa, mentre le altre rimasero sotto la dipendenza delle Repubbliche di Genova e di Pisa.
pp. 216-217
Gli ambasciatori prescelti a così importante negozio furono gli anziani sassaresi Torpino Eunnaca – Biagio Mannato – Guantino Pilalbo – Leonardo de Campo e Guascone Capra. Questi giunti a Genova esposero al Podestà ed ai maggiori di quella Repubblica il loro mandato; quindi d'ambe le parti propostisi i patti e le condizioni relativi all'alleanza – si accordarono insieme e opportunamente ne rilevarono un solenne atto che si redigeva nel palazzo dei Doria alli 24 Marzo del 1294. Dietro una tal famosa convinzione Sassari veramente incominciò a reggersi a forma di Repubblica e dopo ventidue anni di prova cioè verso il 1316, pubblicò gli Statuti entro i quali la Comune doveva esser retta. - Degno monumento che tuttavia ne ricorda la gloria. [...] da noi solo egli sappia che col volgere dell'anno 1323, e non appena Papa Bonifacio VIII investì del dominio della Sardegna Giacomo II d'Aragona, la Repubblica Sassarese cadde per mai più risorgere.
p. 218
Il monarca aragonese aveva inviato come supremo comandante della spedizione, il suo figlio D. Alfonso; inallorai Sassaresi o, secondo che narrano alcuni storici, vari di essi riputandosi ormai impotenti a sostenere la propria indipendenza, anziché piegare il capo agli avari Genovesi che volevano sottoporli al loro dominio, credettero miglior consiglio darsi braccio d'un Re straniero!