Colori
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 213
Queste le dorate speranze che io vagheggiava su di te lungamente? questo il conforto che io doveva avere ai già tardi miei giorni?.... O cieli, troppo è grande la sciagura perchè io la sopporti più a lungo! - Non bastava d'avermi orbato della povera Susanna nel verde fiore de'suoi anni.
p. 214
E fia dunque vero che io più non rimiri la tua celeste pupilla sfolgorare di cotanta delizia di sorriso.
p. 221
Il suo viso come che pallido e scarno, si era tinto bellamente di roseo.
p. 222
Iddio mi ha concesso tanta grazia che prima di morire possa ancora una volta ammirare l'azzurro cielo - la ridente natura - il tramontar del sole... - e si appressava ad un finestrone che dava nel giardino. I suoi occhi errarono fra quelle aiuole profumate, fra quei rosai floriti e i melearanci gemmati di candide perle.
p. 223
Il sole tramontava mestamente indorando la natura. Elodia volle contemplar lo spettacolo seduta sul grembo del fidanzato. Or vieni, mio giovin pittore, e ritrammi quel gruppo. - Guarda l'espressione appassionata di quel volto divenuto di porpora per l'ardente fiamma che lo consuma.