Colori
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 187
Il cielo fosco e minaccioso avvolgeva tutto il creato come in un immensurabile manto oscuro oscuro, ove guizzava talora il lampo sanguigno accompagnato dal terribile scroscio del tuono.
pp. 189-190
Era una sala vastissima addobbata da stoffe nere e illuminata da molte torcie disposte sopra un'altare di velluto rosso. In questa campeggiava inalberata l'effigie del Redentore e a destra e a mancina di essa un gran numero di pugnali e di spade messi in croce. Nella sala stavano raccolti alcuni uomini di vestiti a bruno, con la maschera, pur essa bruna, sul viso, e seduti in diversi seggioloni. - Quel luogo inspirava terrore.
p. 189
Entrambi quegli uomini si trovarono in uno oscurissimo androne, che tenton tentoni vinsero fino ad arrivare un'altra porta, la quale si aprì anch'essa, non senza usare le cautele della prima.
p. 191
E tolto un pugnale a cui stava unito un nastrino rosso con dei segni cabalistici, lo gettava ai piedi dell'affigliato.
p. 196
Così dicendo Michele Zanche tolto il suo nappo regale lo colmava di vino, lasciandovi scaltramente cadere un granello rosso, e poi l'offriva a Branca.