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La bella di Osilo
Marcello Cossu
p. 95
Il Castello d'Osilo è situato a cavaliere di un'eminenza, la di cui elevazione oltrepassa i 650 metri sopra il livello del mare. Dalla parte del sud questa sommità presenta un taglio verticale di considerevole altezza, e perciò si rende difficile l'accesso al punto dov'è il Castello. In questa antica fortezza vi sono rimaste tuttora due torri da cui si vede tutto il canale della Corsica, e nei giorni più sereni si distingue non solamente la città di Bonifacio, ma una gran parte dell'Isola.
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Noi diremo alcune parole di questo Etiopo che ne interessa. Moro era nativo della Libia, ed un giorno era ricco e potente non che felice; ma la sua stella lo volle misero schiavo. In un funesto scontro ch'egli ebbe coi Giannizzeri del Sultano, fu tatto prigioniero, trasportato in Oriente e ivi venduto.
p. 130
Eppure il Moro è ospitale come l'oasi del suo deserto.... amico come l'ombra delle sue palme... soave come il frutto del suo cocco. - La sua ardenza supera i calori di Sahara..... il suo furore, i groppi del Simouhr.
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Decisamente costui ha il cuore più feroce della tigre d'Africa! - La tigre anch'essa quando siasi abbeverata di sangue delle sue vittime fa sosta... Ma costui, se anche il sangue delle vittime che immola iniquamente lo allagasse, non sosterebbe dal versarne ancora!.... Eppoi qual mostruosità! - vuole che si rapisca la fidanzata di quel valoroso che gli salvò la vita! - Ma quanti leoni non vi furono che si mostrarono riconoscenti verso coloro che gli salvarono la vita?
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Fatto sta Ciro era stato perentoriamente richiamato alla Corte d'Arborea, presso il Giudice cui era agli stipendi, ed il valoroso giovine, vero figlio del dovere, si era tosto rassegnato alla partenza.